AGD Umbria, da anni e con varie modalità sostiene la di ricerca con borse di studio, acquisto di materiali e strumentazioni.
Più volte ha richiamato attenzione ai lavori dell’equipe della Prof.ssa Ursula Grohmann - Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Perugia relativamente al Progetto: “Il catabolismo del triptofano come possibile nuovo bersaglio farmacologico nella prevenzione e terapia del diabete mellito di tipo 1”. AGD Umbria ha stretto con questo staff di ricercatori una vera e propria collaborazione e vorremmo condividere con Voi questo impegno nella speranza di contribuire, nel nostro piccolo, a nuovi sviluppi per debellare il Diabete T1.Sostienici
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PRINCIPALI LINEE DI RICERCA DEL GRUPPO DELLA PROF.SSA URSULA GROHMANN
L’enzima indolamina 2,3-diossigenasi 1 (IDO1) è un enzima ad attività immunoregolatoria che svolge importanti funzioni in gravidanza nella tolleranza madre/feto ma anche nella prevenzione di patologie autoimmunitarie ed infiammatorie croniche. Da più di 15 anni, la Prof. Grohmann si occupa dello studio di IDO1 come possibile bersaglio di farmaci altamente innovativi in tali tipi di patologie utilizzando sia approcci genetici che biologici in sperimentazioni in vitro ma anche in vivo. Studi molto recenti hanno permesso di evidenziare per la prima volta un importante difetto nell’espressione di IDO1 in pazienti pediatrici (in collaborazione con la Clinica Pediatrica di Perugia, l’Istituto Meyer di Firenze e l’Ospedale Bambino Gesù di Roma) con diabete autoimmune (diabete di tipo 1, T1D). In particolare, è stato scoperto che due terzi dei bambini con T1D presentano una carenza di IDO1 e che nella metà di questi (e quindi un terzo di tutti i pazienti in esame) il difetto di IDO1 è correggibile in vitro (cioè nelle cellule purificate dal sangue) con un anticorpo monoclonale (tocilizumab) diretto contro il recettore dell’IL-6, un mediatore infiammatorio. Pertanto, tali dati mettono in evidenza che la patologia è eterogenea e che il difetto di un potente immunoregolatore è correggibile con un farmaco già in uso in pazienti con artrite giovanile. Nell’attesa di poter procedere a dei mirati trials clinici con tocilizumab in pazienti le cui cellule rispondono in vitro a tale farmaco, nel laboratorio della Prof.ssa Grohmann sono in corso degli studi per identificare dei farmaci alternativi per potenziare l’attività dell’enzima IDO1 nei pazienti con malattie autoimmuni, tra cui anche il T1D. Tali farmaci, noti come modulatori allosterici positivi (PAM), possono aumentare l’azione di enzimi di interesse terapeutico. Al momento, il gruppo ha identificato una molecola naturale (un metabolita della serotonina) che presenta tale attività e una serie di molecole sintetiche molto più potenti (circa 10 volte) nell’aumentare l’azione di IDO1 in cellule esprimenti tale enzima. Sono in corso esperimenti nei topi, tra cui topi NOD (modello sperimentale del T1D), per valutare l’efficacia di tale molecole in condizioni patologiche. Le molecole PAM potranno fornire un’ulteriore arma terapeutica per correggere il difetto di IDO1 nei pazienti le cui cellule non rispondono al tocilizumab.