Categoria: <span>Campi scuola</span>

28 giugno – 5 luglio 2008 Campo scuola ragazzi a Città della Pieve

L’AGD Umbria , in collaborazione con la Regione dell’Umbria, l’Azienda Ospedaliera di Perugia e il Servizio di Diabetologia Pediatrica, ha organizzato anche quest’anno un campo estivo di educazione socio-sanitaria per bambini con diabete di età compresa tra i 7 e i 12 anni.

Il soggiorno si svolgerà presso la struttura

Loc. San Litardo Km. 79 Umbro Casentinese 06062 CITTA’ DELLA PIEVE (PG)
Tel. 0578 297030 – 0578 297027 Fax 0578 297056
E-mail: direzione@alpoggiodeipapi.com

nel periodo

28 giugno – 5 luglio 2008

L’iniziativa rappresenta una grande occasione per i ragazzi!

Per motivi amministrativi occorre raccogliere al più presto le richieste di partecipazione che, a causa del limitato numero di posti disponibili, verranno valutate dall’equipe del Servizio di Diabetologia Pediatrica, in base alle necessità.

Chi fosse interessato a partecipare dovrà mettersi in contatto con noi non oltre il 5 giugno 2008 ai numeri
335.6543297 (Simona Campagnoli – segreteria AGD Umbria)
o
075.691188 / 075.6919603 (Rita Tofanelli – responsabile AGD Umbria)

L’ambiente di gruppo gioioso ed entusiasmante, il confronto e la discussione orientate da personale esperto e qualificato che accompagna i ragazzi durante tutto il periodo di permanenza (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, animatori, tutors ecc…), rendono l’esperienza un momento di crescita personale ed emotiva estremamente significativa, assolutamente da non perdere, in cui è più semplice centrare gli obiettivi e fornire una corretta informazione circa il diabete, affinché ogni ragazzo acquisisca la capacità di gestire in modo autonomo la propria condizione e cresca nel rapporto con gli altri.

Vi aspettiamo numerosi!

Salutiamo con affetto…

AGD UMBRIA

31 maggio – 2 Giugno 2008 Campo scuola genitori a Montecastello di Vibio

Primo campo scuola per genitori

Carissimi soci,
per la prima volta quest’anno, l’AGD Umbria ha deciso di organizzare un nuovo campo scuola, della durata di tre giorni, rivolto, questa volta,

ai genitori, nonni, parenti e di tutti coloro che quotidianamente sono coinvolti nella gestione della terapia insulinica dei bambini con diabete,

sentendo più che mai l’esigenza di una continuità educativa e di sostegno, per i nostri ragazzi,che non sia circoscritta alle sole figure mediche, ma che viva anche nella quotidianità, all'interno della famiglia.

Gli obiettivi del campo sono quelli di educare a livello emozionale, psicologico e sanitario coloro che vivono a stretto contatto con i bambini con diabete, e, soprattutto, di creare un’occasione unica di confronto e crescita, nel tentativo di una condivisione di esperienze comuni e non, e di emozioni vissute, tra persone che si trovano a gestire una medesima situazione spesso impegnativa.

Il tutto sotto la guida esperta dello psicologo Stefano Bartoli, del Prof. Giovanni De Giorgi e della dietista Fabiana Cardarelli, che garantiranno, proprio come all’interno del Servizio di Diabetologia, un approccio terapeutico ed una consulenza multidisciplinari integratI.

 


S. Maria Apparita (Frazione Doglio) - 06057 Montecastello di Vibio (Pg)
Tel. 0039 075 8749610 Fax. 0039 075 8796043 Cell. 335 7402412

L’intero soggiorno si svolgerà presso la struttura ricettiva “Agrincontri” in Monte Castello di Vibio, scelta dall’associazionein virtù delle esigenze richieste dalle attività proposte, nel periodo

31 maggio – 2 giugno
Chi fosse interessato a partecipare dovrà mettersi in contatto con noi non oltre il 15 maggio 2008 al numero
335 654 32 97 (Simona Campagnoli – segreteria AGD Umbria)

Crediamo che sia importante che i genitori partecipino all’iniziativa senza la presenza dei loro figli, qualora la situazione fosse tale da non permetterlo è prevista l’assistenza di alcuni animatori che intratterranno i bambinipresenti durante le attività degli adulti.

Attendiamo una Vostra rapida adesione, per un’occasione sicuramente da non perdere!

AGD UMBRIA

Relazione dott. Stefano Bartoli, dott.sa Fabiana Cardarelli

Dopo tanti anni di esperienza di “Campi scuola” con i bambini e con i ragazzi adolescenti, nelle nostre riflessioni si è insinuato dapprima un sogno: sarà mai possibile organizzare un weekend con e per i genitori????
Questa prima intuizione ha portato con sé nuove domande: dove ed a chi lasceranno i propri bambini? … e qualche incertezza: saranno interessati ed in grado di mettersi in gioco come fanno i ragazzi? saranno creativi ed in grado di sostenersi a vicenda come vediamo accadere nei campi dei più piccoli? di che cosa avranno veramente bisogno?!?!
Nel confronto tra tecnici e responsabili dell’AGD Umbria quella che era nata quasi come una battuta, è diventata la prima concreta proposta di “Campo scuola” rivolto a genitori di bambini con diabete.
Superati i primi indugi, è iniziata una fase di intenso lavoro di programmazione, che ha permesso di arrivare ad una proposta integrata, progressiva e completa di stimoli multimediali, multisensoriali e multidisciplinari.
La multimedialità è stata la novità metodologica di questo Campo, curata attraverso la proposta di condividere ed elaborare in gruppo diversi tipi di stimoli, che andavano dalla visione di film, alla lettura di racconti, per giungere infine alle testimonianze personali.
La multisensorialità è, invece, una modalità ormai consolidata nei laboratori di educazione sanitaria dei bambini che si è ritenuto utile riproporre anche in un contesto genitoriale, dove le ferite, e le risorse, albergano in “spazi” psicofisici profondi, più facili da raggiungere e stimolare attraverso canali percettivo/sensoriali molteplici (vista, udito, tatto, gusto, propriocezione, e quello che ci piace chiamare … senso di sé), piuttosto che con la sola parola.

Altra caratteristica distintiva della nostra modalità di lavoro, che si è rilevata particolarmente utile anche in questa occasione, è rappresentata dalla multidisciplinarità.

Negli ultimi anni con i ragazzi abbiamo, infatti, messo a punto una modalità di educazione sanitaria che ha le caratteristiche di un laboratorio esperienziale che vede contemporaneamente attivamente presenti tutte le figure professionali impegnate nel campo scuola; ciò consente di ottenere un enorme patrimonio di esperienze comuni, create dall'interscambio tra l’esperienza “tecnico-scientifica” degli uni e quella “quotidiana” degli altri. Durante tutto il “Campo genitori” sono state, pertanto, sempre presenti e coinvolte le tre figure sanitarie di riferimento: la dott.sa Alessandra Ferretti (medico, specializzando in pediatria), la dott.sa Fabiana Cardarelli (dietista, laureata in psicologia), il dott. Stefano Bartoli (psicologo, psicoterapeuta). Ciò ha permesso di trasformare ogni pasto consumato a tavola o all’aria aperta, così come ogni riflessione strutturata o informale, in un’occasione di stimolo e crescita personale, sanitaria, culturale.

Cosa è stato dunque proposto ai nostri primi intrepidi otto genitori?
Tre giorni in cui si sono alternati momenti di ascolto, confronto e rielaborazione in gruppo delle esperienze personali di ogni partecipante, dell’esperienza genitoriale sia delle coppie che dei singles, e di quella nuova cultura che progressivamente si andava costruendo all'interno di questo piccolo, coraggioso gruppo, in grado di creare una disponibilità al dialogo, all'accoglienza della molteplicità dei modi di essere, e ad un mutuo sostegno, progressivamente sempre più maturi ed efficaci.

In particolare, come era nei nostri migliori auspici, il gruppo è stato in grado di “generare” un autentico senso di reciproca “familiarità”, attraverso momenti di scambio intensi e profondi, talvolta coraggiosamente dolorosi, talvolta leggeri e piacevoli come l’aria che ci accarezzava durante le nostre quotidiane esplorazioni sensoriali nel bosco; esattamente come dovrebbe essere in grado di fare ogni famiglia che desideri prendersi cura di vissuti complessi come quelli di bambini e genitori che convivono quotidianamente con il diabete.

Non essendo possibile descrivere sinteticamente la qualità ed i contenuti di un’esperienza così ricca e complessa, riteniamo che le frasi scritte dai genitori, per sintetizzare il senso che aveva avuto per loro il campo, rappresentino questo primo “Campo scuola per genitori” meglio di qualsiasi altra cosa:

“Apertura. Condivisione. Aiuto. Soluzioni”
“Sono contenta di esserci stata. Il campus ha esaudito in pieno le mie aspettative. Cercherò di mettere in atto i propositi emersi dai bisogni del gruppo e i consigli che via via ci ha dato Stefano, Alessandra e Fabiana”
“La condivisione unisce e fortifica nella speranza”
“La consapevolezza di non essere sola nel provare paura, a volte sconforto. La sicurezza di voler essere vicina ed aiutare nel miglior modo possibile mio figlio”
“Ancora di più mi ha fatto capire quanto è importante ascoltare gli altri. Ma, nello stesso tempo, portarsi il peso di tutte le situazioni diverse è difficile e per scaricarle ci vorrà del tempo. Comunque è un’esperienza che ripeterei volentieri”
“Da oggi provo a lasciare il passato alle spalle cercando di vivere, affrontare e apprezzare la vita giorno per giorno”
“Esperienza intensa di condivisione dei tanti problemi che abbiamo come coppia e come individui, ma che conferma che “il diabete” è solo il detonatore che li fa esplodere”
“Meraviglia”

30 agosto – 4 settembre 2007 Campo scuola adolescenti a Castiglione del Lago

Campo di Educazione Sanitaria MINI CORSO DI VELA

L’ Associazione AGD Umbria con la collaborazione degli esperti istruttori che operano nell’ambito del Club Velico di Castiglione del Lago, ha organizzato un corso di vela per adolescenti con diabete di età compresa fra i 13 e 18 anni, abbinato al consueto campo di educazione sanitaria. L’organizzazionedel soggiorno sarà impostata in modo tale che le funzioni socio sanitarie, svolte da personale specializzato e qualificato presente, si integreranno piacevolmente ed efficacemente nella condivisione delle giornate tra il contatto ed il confronto fra i giovani. Il corso di vela verrà svolto sul lago Trasimeno nei pressi nei pressi del Villaggio Albergo “LE MACERINE” Via Salvo D’Acquisto 14 Tel. 075 9652084, dove i giovani saranno ospiti nel periodo

30 agosto - 4 settembre 2007

Chi fosse interessato a far partecipare i propri ragazzi e ragazze, ed avere maggiori informazioni, dovrà mettersi in contatto quanto prima, e comunque non oltre il

31 luglio 2007

Chiamando la segreteria dell’associazione al Tel.335 6543297
o contattando il Sig. Enrico Piano al numeroTel. 075 8944355

Relazione del dr. Stefano Bartoli

Forte del successo e dell’esperienza maturata nelle precedenti quattro edizioni, anche quest’anno l’AGD Umbria ha organizzato un Campo educativo residenziale rivolto a giovani con diabete in età adolescenziale e, come gli anni scorsi, si è scelto di abbinare l’esperienza educativa con un’attività che potesse risultare accattivante, divertente ed istruttiva.

L’Associazione ha proposto quest’anno una nuova formula, offrendo ai ragazzi la possibilità di effettuare un mini corso di vela. Presso il Club Velico di Castiglione del Lago, competenti istruttori FIV hanno dunque guidato i ragazzi fino all’autonomia nella conduzione di piccole derive da uno e cinque posti.

In una età in cui risultano centrali la consapevolezza e l’accettazione di sé, l’autonomia nell’autogestione, i ragazzi hanno vissuto un’esperienza vitale e rigorosa; rigore ed attenzione che, fondamentali per una corretta gestione del diabete, hanno trovato ampio spazio nell’acquisizione delle tecniche di vela. Notevoli e stimolanti sono infatti risultate le somiglianze ed i rimandi simbolici, tra la possibilità di mantenere una “rotta stabile” agendo sulla propria capacità di governare le vele ed il timone, e il saper mantenere livelli di glicemia il più possibile stabili nel corso della giornata, adattando di volta in volta l'alimentazione, l'esercizio fisico e le dosi di insulina corrette. Analogamente, altri importanti parallelismi possono essere rintracciati nella capacità di saper leggere i contesti ambientali, gestire le variabilità ambientali e sapersi muovere in gruppo.

Negli incontri con lo psicologo i ragazzi hanno avuto la possibilità di approfondire la consapevolezza dell’esperienza individuale e di gruppo che si andava svolgendo durante il corso di vela e le numerose analogie ed implicazioni rispetto alle diverse possibilità di avere cura di sé, di rapportarsi con i coetanei, di affrontare le proprie paure e perseguire i propri desideri, rispettando i propri bisogni.

La metodologia, ormai consolidata nel tempo, che comporta l’uso integrato di tecniche sia verbali che non verbali, ha permesso anche quest’anno di superare il caratteristico disagio degli adolescenti a parlare di sé con gli adulti, permettendo a tutta l’equipe di partecipare agli incontri ed arricchendo così la condivisione tra i ragazzi mediante il contemporaneo confronto con lo psicologo, i medici, la dietista e le infermiere.

In questo momento particolare dello sviluppo, in cui può essere più complesso valutare l’importanza ed il peso di scelte compatibili con la propria condizione, e frequenti sono le posizioni di rifiuto dei messaggi forniti dai consueti canali educativi quali la famiglia, la scuola, i controlli in day hospital; la condivisione con i coetanei in un ambiente di gruppo gioioso ed entusiasmante, ed il confronto e la discussione orientate da personale esperto e qualificato, sono risultati fattori efficaci nel centrare gli obbiettivi educativi, fornire una corretta informazione per gestire pienamente il diabete e superare quelle barriere psicologiche che possono ostacolare l’adattamento alle varie situazioni che mano a mano si presentano nel corso della vita, incrementando la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, che rappresentano la precondizione per un buon “autocontrollo del diabete".

All’iniziale senso di insicurezza nel rapporto con i coetanei e nella gestione autonoma della complessa serie di decisioni e di azioni che il diabete richiede ogni giorno, il campo scuola ha aggiunto la possibilità di sperimentarsi in un clima accogliente e stimolante, e l’esperienzadi riuscire a “mantenere stabile” una barca a vela, “guidandola nella direzione voluta”, “muovendosi con sicurezza e competenza all’interno di un gruppo di coetanei ed adulti”.

1 – 8 luglio 2007 Campo scuola ragazzi a Città di Castello

L’AGD Umbria, in collaborazione con la Regione dell’Umbria, l’Azienda Ospedaliera di Perugia e il Servizio di Diabetologia Pediatrica, ha organizzato anche quest’anno un campo estivo di educazione socio-sanitaria per bambini con diabete di età compresa tra i 7 e i 12 anni.

Il soggiorno si svolgerà presso la struttura

06012 loc. Croce di Castiglione, Città di Castello (Perugia) Tel. 075.8578400 www.doganavecchia.com

nel periodo
1 – 8 luglio 2007

L’iniziativa rappresenta una grande occasione per i ragazzi che vi partecipano!

Con la condivisione in un ambiente di gruppo gioioso ed entusiasmante, con il confronto e la discussione orientate da personale esperto e qualificato che accompagna i ragazzi durante tutto il periodo di permanenza (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, animatori, tutors ecc…), è più semplice centrare gli obiettivi e fornire una corretta informazione circa il diabete, affinchè ogni ragazzo acquisisca la capacita di gestire in modo autonomo la propria condizione e cresca nel rapporto con gli altri.

Chi fosse interessato a partecipare dovrà mettersi in contatto con noi non oltre il 10 giugno 2007 ai numeri
335.6543297 (Simona Campagnoli – segreteria AGD Umbria)
o
075.691188 / 075.6919603 (Rita Tofanelli – responsabile AGD Umbria)

Un’esperienza da non perdere!
Vi aspettiamo numerosi!

24 giugno – 1 luglio 2006 Campo scuola ragazzi a Cortona

Campo Ragazzi a Cortona

L’AGD Umbria in collaborazione con la Regione dell’Umbria, l’Azienda Ospedaliera di Perugia e con il Servizio Regionale di Diabetologia Pediatrica, organizza un campo estivo per giovani con diabete di età compresa tra i 7 ed i 12 anni. Il campo si svolgerà presso

nel comune di Cortona (AR) nel periodo

24 giugno–1 luglio

L’iniziativa rappresenta una grande occasione per tutti i partecipanti per imparare, in un’atmosfera gioiosa, a gestire meglio la propria condizione, acquisire ed approfondire le proprie conoscenze in materia e rendersi sempre più indipendenti grazie all'esperienza dell’equipe che accompagna i ragazzi per tutto il periodo, composta da: medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, educatori, animatori, ecc..

Chi fosse quindi interessato dovrà prenotare non oltre il 20 Maggio 2006 a uno dei seguenti numeri telefonici:
335 6543297 - 075 691188 - 075 6919603

Stiamo organizzando per due bambini con il diabete del Camerun, la partecipazione al nostro campo. Un aiuto per chi vive questa patologia in quel paese ed una ricca esperienza per i nostri bambini

Attendiamo una rapida adesione per un’opportunità da non perdere.

Il progetto

Sommario
Gli obiettivi, i metodi, i risultati che descrivono il progetto, le persone e le organizzazioni in causa.

Il Progetto in questione descrive l’esperienza di un Campo Educativo multiculturale residenziale, rivolto a bambini dai 6 ai 10 anni con diabete di tipo 1 italiani e camerunensi, organizzato nel 2006 dall’Associazione per l’Aiuto ai Giovani con Diabete dell’Umbria in collaborazione con il Servizio di Diabetologia Pediatrica dell’Umbria.

L’Associazione per l’Aiuto ai Giovani con Diabete dell’Umbria opera da più di trenta anni nel territorio regionale, in integrazione e scambio con l’AGD Italia, perseguendo il miglioramento della qualità di vita dei giovani con diabete e delle loro famiglie, attraverso molteplici iniziative l’Associazione si è adoperata al fine di promuovere con ogni mezzo la conoscenza dal diabete giovanile, con l’intento di favorire la diagnosi precoce e la cura efficace dei giovani che ne sono colpiti. Particolare attenzione è stata data all’istruzione e all’educazione dei bambini e giovani con diabete e delle loro famiglie. Si è impegnata per sensibilizzare gli organismi politici, amministrativi e sanitari, al fine di migliorare l’assistenza, per favorire una concreta solidarietà alle famiglie e promuovere un adeguato l'inserimento sociale dei giovani nella scuola, nello sport e nel lavoro. Di estremo rilievo è l’impegno per promuovere iniziative ricreative, corsi, pubblicazioni e conferenze, ecc., al fine di istruire ed educare al diabete e all’autocontrollo.

In particolare, da dodici anni, promuove due tipi di Campi Educativi rivolti rispettivamente a bambini ed adolescenti con diabete.

Obiettivo generale del progetto è consiste, in primo luogo, nell’offrire ai bambini partecipanti un’esperienza di elevato valore educativo, rispetto alla consapevolezza di sé, alla relazione con gli altri ed alle competenze di autogestione del diabete, commisurate all’età.

Rispetto agli operatori coinvolti (trattandosi nella quasi totalità dello stesso personale che segue i bambini nel day hospital ospedaliero) il progetto mira a rinforzare l’efficacia della cultura e prassi operativa di equipe multidisciplinare, maturata in anni di conduzione di Campi Educativi, facilitando contemporaneamente la comunicazione e la relazione operatori/bambini. Rispetto al sistema familiare si persegue l’obiettivo di facilitare nuove acquisizioni del bambino che, condivise con i genitori, abbiano positive ricadute sull’organizzazione di tutto il sistema e gestione della patologia. Rispetto alle istituzioni il progetto intende favorire la sinergia assistenziale tra Istituzioni ed Associazione, valorizzando le rispettive risorse e competenze.

Trattandosi di un Campo Educativo rivolto a bambini provenienti da contesti ambientali e culturali significativamente differenti, la metodologia ha integrato l’uso di linguaggi verbali e non-verbali, all’interno di un progetto educativo complessivo volto a favorire lo scambio di esperienze e l’acquisizione di competenze attraverso il confronto in un percorso di gruppo.

I risultati ottenuti, valutati attraverso l’analisi di appositi questionari di verifica, dei resoconti dei partecipanti e delle dinamiche di gruppo riscontrate ed analizzate nelle riunioni d’equipe quotidiane, evidenziano un alto grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati.

 

Introduzione, background

Impegnato dal 1997 nell’organizzazione e conduzione di Campi educativi rivolti a bambini ed adolescenti con il diabete, il project team si compone di un responsabile dell’AGD Umbria, il medico diabetologo responsabile del Servizio Regionale di Diabetologia Pediatrica, uno psicologo, una educatrice, una dietista; nel corso degli anni si sono succeduti diversi medici, infermieri, animatori professionali ed adolescenti tutor con diabete che, come nei Campi precedenti sono stati coinvolti in alcune fasi della progettazione.

La scelta di avvalersi di un nucleo progettuale e di conduzione stabile, ha permesso di maturare una considerevole esperienza nell’organizzazione dei Campi Educativi, consentendo di integrare e formare facilmente i nuovi operatori ad una metodologia di lavoro chiaramente definibile ed assimilabile.

L’organizzazione del Campo è iniziata 3 mesi prima del suo inizio ed ha previsto alcuni passi progressivi, così riassumibili:

  • definizione del target da parte dell’Associazione
  • costruzione di una rete operativa con i referenti italiani e camerunesi dei bambini del Camerun da inserire nel Campo con contatto e coinvolgimento di associazione etnica di Camerunensi in Umbria.
  • analisi dei bisogni, identificazione degli obiettivi, della metodologia e del programma da parte del Project team in concerto con l’Associazione e con il Servizio Regionale di Diabetologia Pediatrica
  • ricerca del contesto ospitante maggiormente rispondente agli obiettivi identificati
  • approfondimento dei contatti con i referenti italiani e camerunensi per i bambini coinvolti nel Campo; organizzazione della rete di comunicazione e degli aspetti logistici relativi al viaggio; identificazione dell’accompagnatore e del mediatore culturale partecipanti al Campo
  • pubblicizzazione e raccolta delle adesioni tra tutti gli associati dell’AGD Umbria e tra tutti i bambini afferenti al Servizio Regionale di Diabetologia Pediatrica
  • definizione della composizione del gruppo e della disposizione nelle camere
  • incontro preliminare con i genitori dei bambini per raccogliere e condividere aspettative e necessità

La qualità dell’organizzazione dei Campi dell’AGD Umbria è testimoniata dai riconoscimenti tributati alle relazioni tenute in merito dallo psicologo referente, in occasione dei Convegni Nazionali dell’AGD Italia; nonché dall’attenzione mostrata dagli organi di stampa e dalle televisioni locali, che hanno divulgato la notizia delle caratteristiche del Campo, con importanti ricadute rispetto alla conoscenza della realtà e diffusione del diabete di tipo 1.

 

Obiettivo

Come accennato nell’Introduzione, il Progetto si pone molteplici obiettivi specifici che, mirando ad agire su differenti livelli strutturali della complessa situazione di vita di chi ha il diabete, intendono perseguire l’obiettivo generale di migliorare la qualità della vita dei bambini con diabete e delle loro famiglie.

Gli obiettivi specifici possono essere così riassunti, seguendo una progressione che va da quelli maggiormente centrati sui bambini a quelli relativi ai sistemi in cui sono inseriti:

  • Offrire una piacevole esperienza di condivisione del diabete
  • Acquisire conoscenze e competenze nella gestione del diabete rispetto al rapporto tra attività fisica, equilibrata alimentazione ed una corretta terapia insulinica, attraverso il confronto con altri bambini e con un ampia gamma di professionisti, nell’ambito di esperienze educative a carattere ludico appositamente predisposte
  • Promuovere il piacere dell’attività fisica attraverso esperienze di movimento creativo, giochi di animazione ed attività sportiva
  • Favorire l’acquisizione di corrette abitudini alimentari, attraverso la predisposizione da parte della dietista di menù equilibrati e vari, favorendo la conoscenza dei diversi nutrienti e l’esplorazione dei sapori
  • Promuovere l’autonomia e l’iniziativa personale nei controlli glicemici e nella tecnica di iniezione, attraverso il confronto reciproco tra i bambini, nonché con i tutor e gli infermieri professionali
  • Fornire spunti di reciproca conoscenza e confronto tra bambini che condividono la caratteristica del diabete in realtà ambientali, sociali, sanitarie e culturali significativamente diverse
  • Stimolare la reciproca conoscenza tra bambini e professionisti, facilitando l’instaurarsi di relazioni improntate alla fiducia ed alla collaborazione, utilizzabili anche nel corso dei controlli periodici in ospedale
  • Promuovere e consolidare nei professionisti le numerose competenze operative e relazionali necessarie per un lavoro soddisfacente in un’equipe multidisciplinare integrata
  • Contribuire alla formazione di giovani professionisti e specializzandi, mediante l’acquisizione di nozioni e competenze specifiche per la cura del diabete, attraverso il contatto diretto con i bambini in situazioni quotidiane di autogestione ed il confronto continuo con professionisti esperti
  • Diffondere la conoscenza dell’opportunità educativa del Campo presso le famiglie dei bambini con diabete di tipo 1 residenti nella regione o nei territori limitrofi
  • Condividere con le famiglie dei bambini partecipanti un percorso di acquisizioni, di crescita e reciproca interdipendenza ed autonomia
  • Divulgare presso la comunità una corretta conoscenza della realtà dei bambini con diabete di tipo 1 e delle loro famiglie, attraverso gli organi televisivi e di stampa, nonché apposite giornate congressuali
  • Favorire il confronto con le istituzioni e le organizzazioni del Camerun
  • Rinforzare il coinvolgimento delle istituzioni politiche e socio sanitarie regionali e nazionali nella promozione delle iniziative rivolte alla cura ed al benessere dei bambini con il diabete

 

Target della popolazione interessata

Il Campo Educativo 2006 si è rivolto a bambini di età compresa tra i 6 ed i 10 anni.

Dalla rilevazione iniziale, arricchita dalla conoscenza che l’Associazione ha dei propri associati e dalle esperienze professionali maturate dai componenti del project team nel corso degli anni, è possibile affermare che le famiglie cui è rivolta la nostra iniziativa si caratterizzano per le seguenti caratteristiche e bisogni:

  • I rapporti affettivi all’interno della famiglia sono significativamente connotati dalla presenza del diabete in uno o più dei suoi membri
  • Ai genitori viene richiesta l’adozione di atteggiamenti educativi e di cura estremamente attenti e competenti
  • L’elevato livello di coinvolgimento emotivo dei genitori rispetto alla salute del bambino può tradursi nell’assunzione di comportamenti difensivamente rigidi o eccessivamente indulgenti, che non favoriscono l’acquisizione di autonomia nel bambino ed il superamento di eventuali blocchi o conflitti altrimenti evolutivi
  • Poter condividere la gestione quotidiana della salute del bambino con un’equipe curante stimola, sia nei genitori che nei bambini, uno spazio mentale ed affettivo di disponibilità al cambiamento, all’acquisizione di nuove competenze ed alla rottura di eventuali stereotipie, in grado di incidere significativamente sulla qualità della vita familiare

Per i bambini italiani di questa fascia d’età risultano particolarmente significativi:

  • la nascente curiosità rispetto alle proprie caratteristiche ed il relativo bisogno di confrontarsi tanto con i bambini che non hanno il diabete, che usualmente incontrano nel proprio ambiente, quanto con altri bambini che hanno il diabete, che possono conoscere al Campo
  • il bisogno di apprendere come funziona il proprio corpo, attraverso informazioni comprensibili
  • l’aumento nella oppositività ai genitori e del potere di contrattazione con gli stessi, che richiede la ricerca di maggiore autonomia e collaborazione nella gestione del diabete
  • il desiderio e l’ansia rispetto all’autonomia ed alla separazione dai genitori, che risuonano specularmente con i vissuti dei genitori
  • la necessità di modelli positivi di identificazione
  • il bisogno di sviluppare capacità di autogestione per condividere pienamente con i coetanei le crescenti opportunità di socializzazione fuori da casa
  • la necessità di acquisire abitudini sane, rispetto all’alimentazione ed all’attività fisica, per crescere in maniera armoniosa e promuovere una buona qualità della propria vita e della propria salute

Per quanto concerneva i bambini del Camerun, si è valutato che i bisogni prevalenti fossero:

  • sentirsi accolti in un contesto molto diverso dal consueto, limitando il senso di disorientamento, il sovraccarico di stimoli e la nostalgia del contesto familiare
  • conoscere dei coetanei con il diabete e vivere con loro un’esperienza piacevole
  • avere l’opportunità di esprimersi e confrontarsi con persone appartenenti ad un contesto di vita diverso dal proprio, all’interno di un contesto predisposto per facilitare l’instaurarsi di relazioni stimolanti ed autentiche
  • acquisire conoscenze rispetto all’anatomia ed alla fisiologia del proprio corpo, identificando possibili strategie di gestione del diabete
  • essere aiutati ad integrare questa nuova esperienza e gli stimoli ricevuti, adattandoli al proprio contesto di vita
  • evitare crisi al momento della separazione e del rientro a casa
  • acquisire un bagaglio culturale di conoscenze ed esperienze, sicuramente più all’avanguardia rispetto a quelle possedute, trasferibili e spendibili anche nella loro realtà. Tutto ciò è stato reso possibile dalla presenza dell’educatrice/mediatrice camerunense che li ha accompagnati durante tutto il soggiorno, figura questa indispensabile non solo perché ha rappresentato una mediazione fondamentale per due mondi (europeo e africano) così diversi tra loro, ma anche perché, essendo questa impegnata, in Camerun, nella diffusione di saperi e tecniche di gestione innovative circa il diabete mellito, ha potuto apprendere e conoscere una nuova realtà che ha dato inizio ad una nuova modalità di operare e di affrontare questo tipo di patologia cronica nel suo paese, ancora poco conosciuta e mal gestita, per scarse risorse e limitate conoscenze.

 

Approccio e metodo applicato

La metodologia adottata, consolidata nel corso degli anni, si caratterizza per alcuni fattori distintivi:

  • lavoro di rete con le istituzioni per rinforzare la sensibilità sul problema del diabete e lo stanziamento di risorse economiche ed umane
  • lavoro di rete con le famiglie dei bambini con il diabete, per stimolare la partecipazione al campo e sensibilizzare alla necessità ed all’utilità della vita associativa
  • lavoro di rete con gli organi televisivi e di stampa per promuovere la conoscenza del diabete di tipo 1
  • programmazione personalizzata degli obiettivi e dell’organizzazione del Campo sulla base della ricognizione dei bisogni
  • effettuazione di Colloqui di Ingresso con i genitori per acquisire informazioni sui bambini e rilevare vissuti, bisogni, aspettative, obiettivi ed eventuali problematiche emergenti
  • flessibilità operativa in relazione ai dati emergenti nelle verifiche in itinere dell’andamento del Campo
  • riunioni d’equipe quotidiane per consolidare la prassi di lavoro interdisciplinare, verificare il conseguimento degli obiettivi specifici ed analizzare la qualità del percorso dei singoli sotto il profilo psicologico, relazionale, medico, nutrizionale, ludico
  • definizione in equipe delle strategie da adottare per fronteggiare eventuali criticità, identificando gli attori più utili ai diversi scopi, prescindendo talvolta dalle singole qualifiche professionali, all’interno di una effettiva dimensione di supervisione reciproca interdisciplinare
  • valorizzazione dell’esperienza individuale quale stimolo e base di partenza per un percorso creativo di acquisizione delle conoscenze oggetto dell’Educazione sanitaria
  • impiego nell’Educazione sanitaria di tecniche di lavoro non verbali, mutuate dalle diverse discipline dell’arte terapia, al fine di ridurre le inevitabili difficoltà linguistiche alla comunicazione per i bambini del Camerun ed offrire a tutti i bambini stimoli multisensoriali, potenziando così le opportunità di elaborazione e ritenzione delle esperienze di apprendimento
  • approfondimento e personalizzazione delle nozioni di educazione sanitaria al momento dei controlli glicemici, dei pasti e della terapia insulinica
  • valorizzazione dei tutor e del mediatore culturale, quali, figure di interfaccia tra bambini ed operatori e modelli di identificazione per i partecipanti
  • valorizzazione delle attività ludiche con gli animatori professionali, quali momenti di integrazione spontanea tra i bambini e dei bambini con gli operatori
  • somministrazione in ingresso ed uscita di un medesimo questionario appositamente realizzato per indagare la conoscenza degli argomenti oggetto dell’Educazione sanitaria, al fine di verificare le acquisizioni dei bambini
  • condivisione con i genitori dell’esperienza effettuata dai propri bambini, con particolare riferimento alle aspettative ed ai timori emersi al momento del colloquio di Ingresso al Campo
  • verifica nei successivi controlli in Ospedale degli effetti e dell’andamento a distanza delle acquisizioni e delle esperienze vissute al Campo

 

Esecuzione

Il Campo ha avuto luogo dal 24 giugno al 1 luglio 2006

L’organizzazione necessaria alla partecipazione dei bambini del Camerun è iniziata 6 mesi prima del Campo ed ha richiesto numerosi contatti telefonici ed incontri con referenti e responsabili, sfuttando canali di organizzazione che operano in progetti di collaborazione con paesi dell’Africa in campo sanitario in particolare grazie all’ausilio dell’INTERNATIONAL DIABETES FEDERATION che ci hanno assistito per la concessione delle pratiche amministrative di espatrio dei bambini minorenni del Camerun con l’accompagnatrice, una educatrice sanitaria di quel paese

La ricerca della struttura adatta è iniziata 3 mesi prima dell’inizio del Campo ed ha richiesto alcuni sopralluoghi da parte dell’equipe per valutare l’idoneità degli spazi destinati all’alloggio ed all’Educazione sanitaria

La pubblicizzazione del Campo è iniziata 2 mesi prima del suo inizio

La definizione del programma ha richiesto 5 incontri del project team, 1 incontro con il gruppo allargato a tutti gli operatori ed 1 incontro con i genitori dei bambini partecipanti.

 

Risultati

Dall’analisi dei questionari appositamente predisposti è emerso un aumento delle risposte corrette dal 50% iniziale all’83% della somministrazione alla conclusione del Campo, a testimonianza di un significativo incremento delle conoscenze dei partecipanti

Durante le attività ludiche, i momenti di socializzazione informale e l’Educazione sanitaria i bambini hanno mostrato un elevato livello di disponibilità reciproca e coesione, facilitando l’integrazione dei bambini del Camerun, la cui presenza ha arricchito di stimoli le riflessioni del gruppo

Nei controlli in Ospedale successivi, i genitori dei bambini hanno riferito il mantenimento nel tempo delle acquisizioni rispetto all’autogestione del diabete e dei contatti con gli altri bambini conosciuti al Campo

L’eco mediatico dell’iniziativa e la sua pubblicizzazione da parte dell’Associazione ha stimolato l’attenzione delle Istituzioni coinvolte nel Progetto e la comunità, con importanti ritorni per l’Associazione stessa

 

Applicazione strategica ed attinenza alle call to action del progetto DAWN

Da quanto emerso nella descrizione del Campo Educativo fin qui presentato, riteniamo che si possa evincere come l’iniziativa dell’AGD Umbria si concili alle call to action del Progetto DAWN per vari aspetti:

  • L’organizzazione del lavoro in equipe multidisciplinare ha facilitato, nel tempo, il confronto tra operatori di diverse professionalità, la creazione di un linguaggio comune e di un’efficace prassi operativa interdisciplinare
  • Il superamento di un’Educazione sanitaria didattica in favore dell’adozione della modalità laboratoriale e delle tecniche espressive delle arti terapie, nonché la residenzialità del Campo, contribuiscono a facilitare significativamente l’interazione tra giovani pazienti ed operatori, accrescendo la conoscenza e la fiducia reciproca
  • La completezza nella scelta delle figure professionali di cui si compone il team di lavoro prevede oggi la presenza residenziale di due medici diabetologi, uno psicologo, una dietista, due infermieri professionali, una educatrice, due tutor adolescenti con diabete, due animatori professionali. L’esperienza acquisita dai singoli professionisti e la definizione di una prassi consolidata permette oggi di inserire giovani professionisti, facilitati nell’acquisizione di formazione sul campo
  • L’interruzione delle dinamiche di reciproca dipendenza genitori/bambini, prodotta dalla momentanea separazione in occasione del Campo, il confronto con i coetanei e l’adozione di un atteggiamento propositivo da parte degli operatori, permette di utilizzare i momenti di gestione quotidiana del diabete per la promozione di un autocontrollo attivo e concretamente verificabile
  • Le possibilità di confronto tra i bambini e di espressione di sé offerta dalla riferita modalità laboratoriale dell’Educazione sanitaria permette ai bambini di esprimere le loro difficoltà nell’accettazione del diabete e della relativa terapia, facilitandone la possibilità di superamento attraverso il confronto e la trasformazione creativa in gruppo
  • La presenza dello psicologo nel project team, nei Colloqui di Ingresso e finale con i genitori, nel coordinamento delle riunioni d’equipe quotidiane al Campo, permette un confronto concreto con i genitori rispetto alla dimensione psicosociale del diabete ed un’assistenza ai bambini per tutta la durata del Campo, attraverso interventi diretti o tramite la persona che ciascun bambino può aver preso come riferimento affettivo all’interno dell’equipe
  • Tutto il Campo è concepito in modo da stimolare i partecipanti al movimento in modo ludico, creativo, dinamico, attraverso l’animazione e le tecniche di danza-movimento-terapia, allo scopo di promuoverne quella intrinseca dimensione di piacere, svincolata dalla sua pure comprovata utilità nella gestione del diabete
  • Fortemente integrata con l’attività di assistenza ospedaliera del Servizio Regionale di Diabetologia Pediatrica, l’organizzazione del Campo educativo ne completa il panorama dell’offerta e le potenzialità terapeutiche, conferendo un ruolo di particolare importanza all’impegno dell’Associazione per l’Aiuto ai Giovani con Diabete dell’Umbria
  • Il lungo lavoro di sensibilizzazione e stimolo dei dirigenti politici e sanitari in merito all’impegno nella gestione della cronicità del diabete ha condotto alla loro partecipazione tecnica e finanziaria diretta nel Progetto (ricordiamo infatti che il Campo è cofinanziato dalla Regione Umbria e che il project team è diretto dal Responsabile del Servizio Regionale di Diabetologia Pediatrica e composto nella quasi totalità da personale operante presso la Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Perugia). Circolarmente, la condivisione di tale progetto e dei suoi risultati rinforza strategicamente tale sensibilità e collaborazione sinergica

4 – 8 settembre 2005 Campo scuola adolescenti a Monte Castello di Vibio

MINI CORSO DI EQUITAZIONE

L’ Associazione AGD Umbria sta organizzando un mini-corso di equitazione per adolescenti con diabete di età compresa fra i 13 e 18 anni.

Si intende così ripetere anche questo anno, con la collaborazione di esperti istruttori ed allevatori di cavalli, un’esperienza unica in cui i ragazzi potranno familiarizzare con i cavalli, prendere coscienza del rigore, le attenzioni e le cure che richiedono,oltre al piacere di poterli cavalcare.
L’organizzazionedel soggiorno sarà impostata in modo tale che le funzioni socio sanitarie, svolte da personale specializzato e qualificato presente,si integreranno piacevolmente ed efficacemente nella condivisione delle giornate tra ilcontatto ed il confronto fra i giovani.
La località in cui si svolgerà il soggiorno ed il mini-corso di equitazioneè l’Azienda Agrituristica “AGRINCONTRI” nei pressi di Monte Castello di Vibio (il sito www.agrincontri.com) dal giorno

4 – 8 settembre 2005

Chi fosse interessato a far partecipare i propri ragazzi e ragazze, ed avere maggiori informazioni, dovrà mettersi in contatto quanto prima, e comunque non oltre il 31 luglio 2005 con i signori:

Enrico Piano al numero Tel. 075 8944355
Massimo Cipolli al numero Tel. 075 5001355

Attendiamo una rapida adesione per un’opportunità sicuramente da non perdere, visto il limitato numero dei partecipanti che non potranno essere più di 12.

2 – 9 luglio 2005 Campo scuola ragazzi a Pietralunga

L’AGD Umbria in collaborazione con la Regione dell’Umbria, l’Azienda Ospedaliera di Perugia e con il Servizio Regionale di Diabetologia Pediatrica, organizza un campo estivo per giovani con diabete di età compresa tra i 7 ed i 12 anni.

Il campo si svolgerà presso la Country House
“Le Valcelle” a Pietralunga nel periodo

2 luglio – 9 luglio

L’iniziativa rappresenta una grande occasione per tutti i partecipanti per imparare, in un’atmosfera gioiosa, a gestire meglio la propria condizione, acquisire ed approfondire le proprie conoscenze in materia e rendersi sempre più indipendenti grazie all’esperienza dell’equipe che accompagna i ragazzi per tutto il periodo, composta da: medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, educatori, animatori, ecc..

Chi fosse quindi interessato dovrà prenotare non oltre il 5 giugno p.v a uno dei seguenti numeri telefonici:

075 691188-075 6919603 -075 5001355

La quota di partecipazione è di Euro 100,00

Attendiamo una rapida adesione per un’opportunità da non perdere.

27 giugno – 3 luglio 2004 Campo scuola ragazzi a Bevagna

L’AGD Umbria in collaborazione con la Regione dell’Umbria, l’Azienda Ospedaliera di Perugia e con il Servizio Regionale di Diabetologia Pediatrica, organizza un campo estivo per giovani con diabete di età compresa tra i 7 ed i 12 anni.

Il campo si svolgerà presso il Villaggio Albergo

“Il Poggio dei Pettirossi” a Bevagna nel periodo

27 giugno – 3 luglio 2004

L’iniziativa rappresenta una grande occasione per tutti i partecipanti per imparare, in un’atmosfera gioiosa, a gestire meglio la propria condizione, acquisire ed approfondire le proprie conoscenze in materia e rendersi sempre più indipendenti grazie all’esperienza dell’equipe che accompagna i ragazzi per tutto il periodo, composta da: medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, educatori, animatori, ecc..

Chi fosse quindi interessato dovrà prenotare non oltre il 2 giugno p.v. a uno dei seguenti numeri telefonici:

075 691188 – 075 6919603 – 0755001355

La quota di partecipazione è di Euro 100,00

Attendiamo una rapida adesione per un’opportunità da non perdere.

27 aprile – 1 maggio 2003 Campo scuola adolescenti a Città di Castello

Campo di educazione socio-sanitaria per giovani con diabete

L’AGD Umbria ha organizzato un campo educativo sanitario per giovani con diabete in età adolescenziale.
Si cerca così di raggiungere l’ obiettivo che consiste nella ricerca di una valida informazione ed educazione, tesa non solo a migliorare il grado di autonomia che, probabilmente, a questa età puo’ ritenersi ormai raggiunta, ma anche ad alimentare la consapevolezza e l’accettazione della propria condizione , valutando a pieno l’importanza di un buon controllo metabolico.
In considerazione del successo e dell’esperienza acquisita con i campi estivi destinati ai bambini sino ai 13 anni di età volti ad incoraggiare e migliorare l’autostima, la maggiore indipendenza e l’autogestione dei partecipanti, si intende allargare tale esperienza al giovane con diabete in un momento particolare quale quello adolescenziale in cui, talvolta, è più difficile valutare l’importanza ed il peso di scelte compatibili con la propria condizione. In questa fase, infatti, si ha il rifiuto di messaggi forniti dai consueti canali educativi quali la famiglia, la scuola, il medico.
Con la condivisione in un ambiente di gruppo gioioso ed entusiasmante, con il confronto e la discussione orientate da personale esperto e qualificato, è più semplice centrare gli obbiettivi e fornire una corretta informazione per gestire pienamente il diabete, superare quelle barriere psicologiche che possono impedirne l’attuazione e quindi sapersi adattare alle varie situazioni che mano a mano si presentano nel corso della vita.
Per questa nostra prima esperienza abbiamo voluto attirare la partecipazione con un mini corso di equitazione che riteniamo possa rappresentare una novità appetibile per i giovani: s’intende così, con la collaborazione degli esperti in allevamento di cavalli, far vivere ai giovani un’esperienza vitale e rigorosa, per la cura che il cavallo richiede, il piacere di poterlo cavalcare e dominare; la stesa cura, rigore ed attenzione che la problematica diabetica richiede per tenerlo sotto controllo e valutarne i conseguenti benefici fisici e psicologici.
Tale programma è stato condiviso e con entusiasmo accettato oltre che dai nostri esperti educatori Socio Sanitari, dagli istruttori della Scuola di Equitazione presso l’Agriturismo San Giovanni in Città di Castello, una struttura che, seppur isolata (dista due chilometri dalla città) è stata scelta per il campo educativo in quanto, essendo immersa nel verde Umbro, piacevole ed accogliente, stimolerà sicuramente la familiarizzazione del gruppo. Dall’agriturismo sono, inoltre, facilmente raggiungibili strutture sia di divertimento che sportive per diversificare e completare l’esperienza del soggiorno.
Il campo avrà luogo dal 27 aprile al 1 maggio p.v. per circa n. 11 ragazzi di un’età compresa tra i 14 ed i 18 anni.
L’equipe del personale accompagnatore comprende tutte le figure professionali ad esso connesso: medico, infermiere, psicologo, animatore e responsabile Agd Umbria.
Da non sottovalutare anche l’esperienza che potrà maturare anche il personale accompagnatore in quanto la full-immersion di questo periodo costituirà senza dubbio un’opportunità altrimenti difficile da cogliere con la partecipazione ad un classico corso di formazione professionale, al fine di comprendere e “vivere” meglio le problematiche del caso e confrontarle con gli altri membri dell’equipe per risolverle.

AGD UMBRIA
(Il Presidente)
Massimo Cipolli

La relazione dell’Associazione

Il campo ha avuto luogo a Città di Castello dal 27 aprile al 1 maggio 2003 per ragazzi di un’età compresa tra i 14 ed i 18 anni.

Quello adolescenziale è un momento particolare in cui, talvolta, è più difficile valutare l’importanza ed il peso di scelte compatibili con la propria condizione. In questa fase, infatti, si ha il rifiuto di messaggi forniti dai consueti canali educativi quali la famiglia, la scuola, il medico.
Con la condivisione in un ambiente di gruppo gioioso ed entusiasmante, con il confronto e la discussione orientate da personale esperto e qualificato, è più semplice centrare gli obiettivi e fornire una corretta informazione per gestire pienamente il diabete, superare quelle barriere psicologiche che possono impedirne l’attuazione e quindi sapersi adattare alle varie situazioni che mano a mano si presentano nel corso della vita.
Per questa nostra prima esperienza abbiamo voluto attirare la partecipazione con un mini corso di equitazione che riteniamo possa rappresentare una novità appetibile per i giovani. Abbiamo inteso così, con la collaborazione degli esperti in allevamento di cavalli, far vivere ai giovani un’ esperienza vitale e rigorosa, per la cura che il cavallo richiede, il piacere di poterlo cavalcare e dominare; la stessa cura, rigore ed attenzione che la problematica diabetica richiede per tenerlo sotto controllo e valutarnei conseguenti benefici fisici e psicologici.
Tale programma è stato condiviso e con entusiasmo accettato oltre che dai nostri esperti educatori Socio Sanitari, dagli istruttori della Scuola di Equitazione presso l’Agriturismo San Giovanni in Città di Castello, una struttura immersa nel verde Umbro, piacevole ed accogliente, che ha stimolato la familiarizzazione del gruppo. L’equipe del personale accompagnatore comprendeva tutte le figure professionali ad esso connesso: medico, infermiere, psicologo, animatore e responsabile AGD Umbria.

La relazione dello Psicologo

Il Prologo

Dal 1996 l’Associazione Umbra per l’Aiuto ai Giovani con Diabete organizza Campi estivi residenziali rivolti ai propri associati. Quest’anno, oltre al consueto campo per bambini in età tra i 7 e 13 anni, in via sperimentale ed innovativa, si è svolto un campo, presso l’Agriturismo San Giovanni di Città di Castello, Perugia, che si è posto l’obiettivo di coinvolgere ragazzi in età adolescenziale. Consapevoli della particolare situazione psicologica che i ragazzi vivono in questo periodo dello sviluppo e delle frequenti resistenze a lasciarsi coinvolgere in esperienze di questo tipo, l’Associazione ha pensato di proporre un’esperienza, che risultasse educativa, ma al tempo stesso accattivante.
Il mondo dell’equitazione e, più in generale, di tutte quelle esperienze di rapporto ed accudimento del cavallo è sembrato rispondere in maniera efficace ed originale alle finalità del campo. I benefici terapeutici del rapporto con gli animali sono infatti ben noti, ma le particolari caratteristiche del cavallo si prestavano a parallelismi di significativa importanza con alcuni aspetti della gestione quotidiana del diabete.
Partendo dal presupposto che il rapporto con il cavallo potesse rappresentare una efficace metafora della capacità di prendersi cura del proprio corpo, il Campo ha coinvolto alcuni ragazzi tra i tredici ed i diciassette anni in un’esperienza di continuo interscambio tra gioco, apprendimento e riflessione consapevole sugli stimoli che quotidianamente sono stai proposti.
Il confronto e la collaborazione tra i membri dell’equipe (responsabili dell’Associazione, medici, psicologi, infermieri, animatori, istruttori di equitazione di livello nazionale) ha permesso di offrire ai ragazzi un percorso integrato di elevato spessore educativo, che ha incontrato il gradimento dei ragazzi e la soddisfazione delle diverse figure organizzatrici.

 

Il Diario di Bordo

Per quanto concerne l’equitazione, il percorso si è sviluppato attraverso fasi successive che, da un iniziale momento di conoscenza delle caratteristiche del mondo del cavallo, è passato ad un contatto progressivamente sempre più intimo e personalizzato, fino ad arrivare a conquistarne la fiducia attraverso il rispetto ed a sperimentare la possibilità di saper stare in equilibrio sul cavallo, muoversi in reciproca armonia, andare al trotto e compiere insieme alcuni percorsi con ostacoli.

Per quanto riguarda l’aspetto educativo, i ragazzi hanno avuto modo di lasciar emergere associazioni e analogie tra gli stimoli provenienti dal percorso di conoscenza del cavallo ed alcune dimensioni della loro vita quotidiana. Lo stretto contatto tra i ragazzi ed i membri dell’equipe, permesso dalla convivenza all’interno del campo, ha inoltre consentito lo sviluppo di una crescente fiducia e confidenza reciproca, all’interno delle quali è stato possibile condividere e riflettere in maniera individualizzata su diversi temi connessi alla gestione del diabete, all’alimentazione, al rapporto con gli altri ed al rapporto con un corpo ed una sensibilità in forte cambiamento.
Durante il campo i ragazzi hanno avuto tutti i giorni degli incontri con lo psicologo, all’interno dei quali sono emerse molte considerazioni importanti. Tali incontri sono stati caratterizzati da un clima ludico e rilassante, in cui la parola lasciava spazio a brevi esperienze-gioco e ad attività in cui sperimentare quanto veniva detto, nella concretezza del rapporto con il proprio corpo e nella relazione con gli altri membri del gruppo.

In generale è sembrato che gli incontri seguissero due fili conduttori complementari.
Il primo seguiva l’immagine del centauro, figura mitologica che ben si prestava a rappresentare la possibilità di uno stretto rapporto tra uomo e cavallo e tra aspetti complementari della natura umana. Nella mitologia, infatti, i centauri si contraddistinguono da una parte per la prorompente ferocia ed instintualità, per altro verso si distinguono per saggezza e generosità d’animo, come testimoniato dalla figura del più importante dei centauri, Chirone, che fu amico di Apollo ed Ercole e maestro nel campo della medicina, della musica, dell’arte della guerra e della caccia, fino a divenire il precettore di numerosi personaggi mitologici, tra cui Achille.

Il secondo filo conduttore è stato costituito da una riflessione, secondo la quale: così come i ragazzi hanno appreso che “non esistono cattivi cavalli, ma solo cattivi cavalieri”, ugualmente “non esiste un corpo cattivo, ma solo una cattiva gestione del proprio corpo”.
Più nel dettaglio, le riflessioni del gruppo possono essere riferite a tre parallelismi fondamentali:

  • Conoscere il cavallo/corpo nelle sue caratteristiche, potenzialità, bisogni, ecc.
    Il primo passo da compiere nel rapportarci al cavallo, così come al nostro corpo, è quello di imparare a conoscerlo e rispettarlo. Come il cavallo, ciascuno di noi ha sistemi percettivi privilegiati,punti del corpo particolarmente sensibili in cui ama essere accarezzato e punti vulnerabili da proteggere e di cui prendersi particolare cura, distanze di sicurezza variabili e modalità di approccio e di relazione gradite o che infastidiscono. Come i cavalli, viviamo in branchi che tendono ad organizzarsi in precise strutture gerarchiche all’interno delle quali ciascuno riceve pressioni in virtù della posizione che occupa.
  • Prendersi cura del cavallo/corpo e mantenersi in equilibrio con esso
    Così come i cavalli si assomigliano tra loro, ma hanno temperamenti e caratteristiche che ne contraddistinguono il temperamento e le attitudini, allo stesso modo ciascuno di noi ha un corpo con caratteristiche, esigenze, potenzialità e sensibilità del tutto peculiari. Mantenere il proprio cavallo ed il proprio corpo in buon equilibrio psicofisico permette di goderne al meglio le potenzialità. A questo riguardo alcuni aspetti come l’igiene, l’alimentazione, l’attività fisica e l’uso di ausili per la terapia insulinica sono stati oggetto di riflessione durante gli incontri.

In merito all'igiene quotidiana è stato interessante notare il fatto che come ogni buon cavaliere striglia ed accudisce il proprio cavallo, analogamente l’igiene mattutina costituisce il primo modo con cui prenderci cura del nostro corpo. Al rientro da ciascuna cavalcata, inoltre, il cavallo viene lavato e ne vengono controllati gli zoccoli, che rappresentano una parte molto vulnerabile dell’animale; allo stesso modo è buona norma, dopo aver fatto attività fisica, lavarsi e controllare i propri piedi, affinché siano ben asciutti e non presentino ferite, data la loro particolare importanza nei ragazzi con il diabete.
Rispetto al rapporto tra alimentazione ed attività fisica, è stato sorprendente scoprire come il cavaliere debba commisurare strettamente l’alimentazione del proprio cavallo all’entità dell’attività fisica che svolge, onde evitare pericolose coliche intestinali, causate dalla voracità dell’animale e dal fatto di non essere un ruminante, come altri animali erbivori.

Molte sono le analogie esistenti rispetto all’influenza che hanno l’alimentazione e l’attività fisica sui valori glicemici e sulle eventuali ipo ed iperglicemie.
Rispetto alla terapia insulinica ed al fastidio costituito dall’uso delle siringhe e degli apparecchi per fare lo stick, è stato particolarmente istruttivo riflettere sul valore simbolico di un esercizio proposto dall’istruttore. Durante una lezione è stato chiesto ai ragazzi, che si lamentavano della fatica di tenere il tallone verso il basso, di togliere il piede dalla staffa e continuare a cavalcare; qualche minuto di questo esercizio è stato più efficace di qualsiasi spiegazione, nel sottolineare l’utilità di alcuni strumenti, apparentemente fastidiosi …

  • Imparare a “cavalcare” liberamente
    Durante il soggiorno i ragazzi hanno preso sempre più consapevolezza del fatto che potersi muovere liberi, con il proprio corpo come a cavallo, non era che il punto culminante di un percorso, in cui imparare a conoscere il proprio corpo/cavallo, prendersene cura e muoversi in sintonia con esso. Un percorso in cui non bisogna avere fretta di bruciare le tappe, prima di aver padroneggiato la tecnica; un percorso in cui confrontarsi e superare vecchie e radicate abitudini, momenti di fatica, indolenza ed insicurezza.

Un percorso che richiede attenzione ed impegno, che parte da uno spazio protetto, sotto la guida di un “maestro”, per poi arrivare a conquistare spazi aperti, in totale autonomia. Ricordando che il percorso migliore è quello compiuto con un’andatura brillante, ma ordinata e regolare; con atteggiamento rilassato, ma vigile; che il “cavaliere” ha sempre la responsabilità del fatto che il “cavallo” seguirà le sue scelte; e che, pertanto, “non esistono cattivi cavalli, ma solo cattivi cavalieri!”
In fine, sembra molto importante riferire della felice occasione costituita dalla presenza, all’interno del centro di equitazione, di un ragazzo adolescente, Giuseppe, con più esperienza dei nostri apprendisti cavalieri.

Rapidamente integrato all'interno del gruppo, Giuseppe ha permesso di riflettere sul rapporto con i coetanei che non hanno il diabete, sperimentando la singolare esperienza di essere gruppo maggioritario. Quanto più i ragazzi dell’Associazione apprendevano da lui informazioni sui cavalli, tanto più Giuseppe osservava ed apprendeva cose riguardo al diabete; in questo reciproco scambio è sembrata crescere la sensazione che eravamo tutti “differenti” e nessuno “diverso”.

 

Le testimonianze dei ragazzi

Al termine del Campo sono state sottoposte ai ragazzi alcune semplici domande scritte, allo scopo di riflettere insieme sull’esperienza che avevamo appena condiviso. Riportare integralmente le loro considerazioni, con il loro consenso, sembra il modo più idoneo per rispettare il fatto che sono sempre ed inevitabilmente i ragazzi i veri protagonisti di ciascun campo.

Ti è piaciuto il Campo cui hai partecipato?

  • Si, mi è piaciuto molto perché ho avuto l’occasione di stare a contatto con i cavalli, di imparare cose nuove, di controllare meglio i valori della mia glicemia, di conoscere nuove persone e socializzarci, e mi ha dato l’occasione di cercare, per lo meno di superare un po’ la mia timidezza.
  • Si, mi è piaciuto. Sono molto felice di averci partecipato, perché a me piace il cavallo e poi io ho una passione per questo animale da piccolo.
  • Si perché ho avuto la possibilità di conoscere cose nuove sui cavalli e poterli cavalcare ed anche approfondire e instaurare le amicizie
  • Si, m’è piaciuto molto e m’è piaciuto per molti motivi: il luogo, il contatto con gli animali, soprattutto per la compagnia, tranne qualche piccolo problema di gas con un mio coinquilino.
  • Si perché conoscevo un po’ di gente prima del campo, ad esempio Dino, perché avevo fatto del campo scuola insieme a lui, però conoscevo anche Andrea. Quindi mi sono molto divertito, e poi ci sono degli splendidi psicologi, dottori, infermieri ed istruttori.
  • Si, perché sono potuta stare a contatto con gli animali e conoscere nuovi amici.
  • Si, perché è una cosa innovativa a contatto con la natura e soprattutto con i cavalli, un’esperienza nuova che grazie ai cavalli ci ha fatto riflettere, mettendo a confronto il loro comportamento con il nostro.

Pensi sia utile partecipare ad un Campo per un/a ragazzo/a della tua età?

  • Secondo me si, perché si fanno nuove amicizie, da cui puoi ricavare e dare degli ottimi consigli, aiutando gli altri e facendoti aiutare, che ci servono a farci maturare.
  • Si, è molto utile. Di solito una persona va al campo per imparare sempre di più le cose sulla vita e per trascorrere tante giornate, divertendosi con gli amici.
  • Secondo me è utile consigliarlo ad una ragazza della mia età perché il campo scuola ti aiuta anche a formarti mentalmente, ad essere più matura, dato che l’adolescenza è uno dei periodi più travolgenti delle nostre tappe e per andare a fare la scelta giusta abbiamo sempre bisogno di molti consigli.
  • Penso sia utile perché in questo modo si consolidano i rapporti reciproci e questo può essere utile a superare problemi o insicurezze.
  • Si, perché si imparano molte cose come fare l’insulina, migliorare i valori glicemici e conoscere i problemi degli altri e affrontarli insieme.
  • Io lo consiglierei alle mie amiche perché per me è stata un’occasione per vincere la mia timidezza e controllare bene il mio corpo soprattutto in questa fase che è la fase della crescita.
  • Aiuta ad accettarsi, perché ci si rende conto che non ci manca niente a confronto con gli altri .

Ti è piaciuta l’esperienza che hai avuto con i cavalli?

  • Si, mi è piaciuta molto, perché non ero mai stata così a stretto contatto con dei cavalli, degli esseroni sensibili e dolcissimi
  • Si mi è piaciuto, perché volevo imparare ad accudirli e galopparci
  • Si perché io non avevo toccato mai un cavallo da vicino e anche perché sono molto belli e sensibili
  • Si, non sono in grado di dare un perché preciso, però, è come tante cose, può piacere o può non piacere
  • Si, perché l’esperienza con il cavallo non è una cosa che si ha tutti i giorni quindi è stata un’esperienza incredibile
  • Si mi è piaciuta molto: perché a me piacciono molto i cavalli; perché i cavalli sono sensibili, ti rispettano se tu li rispetti
  • si anche se all'inizio avevo un po’ paura, ma poi ci siamo resi conto che il comportamento dei cavalli e il prendersi cura di loro non è poi diverso da noi

Pensi sia utile l’esperienza che hai avuto, nel migliorare la gestione del diabete?

  • Secondo me si, perché se noi sappiamo rispettare un cavallo sappiamo rispettare anche il nostro corpo
  • Si. Io ho da 2 anni il diabete, e non ho ancora perfezionato il modo di iniettare l’insulina nel corpo, e finalmente grazie al campo scuola ho imparato a fare tutto
  • Io penso di si perché se noi abbiamo la capacità di rispettare un cavallo abbiamo anche la capacità di rispettare il nostro corpo
  • Si, ho capito che l’attività fisica è un fattore di primaria importanza nella gestione corretta del diabete
  • Si e molto. Perché noi ci possiamo paragonare ai cavalli
  • Si perché il rispetto per il cavallo può aiutaci a rispettare meglio il nostro corpo, e quindi a controllare bene la glicemia
  • I campi servono per migliorare la situazione psicologica, aiuta ad accettarsi e capire che non siamo poi così diversi dagli altri.

Relazione del dott. Stefano Bartoli
Psicologo, psicoterapeuta, arteterapista

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